A cosa serve il gruppo parlamentare del PRC?

 

di Michele Terra

Tanto tempo fa nel movimento comunista s'intendeva la partecipazione alle istituzioni rappresentative borghesi, parlamento in primo luogo, come possibilità di propaganda e agitazione delle organizzazioni rivoluzionarie. Lenin in questo senso vedeva la partecipazione dei bolscevichi agli organismi elettivi russi prerivoluzionari. In tempi più recenti, anni ottanta, un vecchio volpone della propaganda quale era Mario Capanna definiva i parlamentari di Democrazia proletaria come le sentinelle del proletariato nelle istituzioni. Mentre nel PCI del dopoguerra, ormai privo di ogni intento rivoluzionario, i parlamentari erano completamente integrati nel gioco della democrazia rappresentativa borghese.

In Rifondazione Comunista il ruolo degli eletti in parlamento non è mai stato oggetto di una reale riflessione che portasse ad un definizione del ruolo dei comunisti nelle assemblee elettive. Anzi il più delle volte l'operato di deputati e senatori del Prc è sconosciuto non solo alle grandi masse cui ci si dovrebbe rivolgere, ma anche ai dirigenti e militanti del partito.

Sicuramente non si può dire che la presenza in parlamento venga utilizzata dal Prc per fare propaganda, tanto meno che gli onorevoli comunisti siano le sentinelle del proletariato nelle istituzioni, fa sorridere il solo pensarlo considerata la storia politica e le recenti svolte di alcuni parlamentari eletti dal Prc.*

Ma che cosa fanno realmente allora senatori e deputati del Prc? Per saperlo occorre scorrere le pagine del sito internet della camera dei deputati, così si scoprono cose molto interessanti. Progetti di legge ed iniziative varie ne sono elencate a bizzeffe tra quelle firmate da esponenti del Prc. Ma per capire il senso di questa intensa attività ho pensato di prendere a riferimento i disegni di legge scaturiti da un evento che ha coinvolto direttamente centinaia di migliaia di persone e come fatto mediatico diversi milioni, ovvero i fatti di Genova del luglio 2001.

Prima proposta di legge (n.1639) _Norme in materia di identificazione delle forze dell'ordine", presentata il 24 settembre 2001, a firma Deiana, Pisapia e Mascia, tutti del PRC. A poche settimane dai fatti di Genova l'iniziativa legislativa del PRC si concretizza in questa legge che obbligherebbe i tutori dell'ordine costituito a portare segni di riconoscimento immediatamente identificabili, utilizzando anche appositi contrassegni sui caschi protettivi. Utilissimo! Poi, ci ricorda la relazione di accompagnamento alla legge, che non si tratta di tutelare solo i poveri manifestanti, ma di salvaguardare il buon nome degli eroi in divisa da poche mele marce che ne macchiano l'onore: _(_)Lo scopo della nostra proposta di legge è introdurre delle modalità di individuazione che, ove fosse richiesto dalle circostanze, tutelino quanti tengono, e sono naturalmente la maggioranza, comportamenti conformi alle norme e alle circostanze.(_)".

A Genova, è cosa nota e documentata, vi erano molti infiltrati di polizia e carabinieri tra i manifestanti, sorge spontanea una domanda: anche questi dovranno portare segni di riconoscimento?

Seconda proposta di legge (n.2955) _Modifica all'art.54 della Costituzione in materia di ottemperanza agli obblighi costituzionali", prima firmataria Elettra Deiana del PRC, seguono firme di deputati del PdCI, dei DS, dei Verdi e quasi tutto il gruppo parlamentare di Rifondazione. Il titolo è criptico, il contenuto della modifica costituzionale proposta consiste nell'introduzione del diritto/dovere alla disobbedienza civile. Dopo tre pagine di relazione sbrodolosa con esaltazione della Costituzione e dei suoi valori si arriva finalmente al breve testo di legge: "Qualora i pubblici poteri violino le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla Costituzione, laddove non siano azionabili altri rimedi previsti dall'ordinamento, la disobbedienza civile, individuale e collettiva, è un diritto e un dovere di ogni cittadino e cittadina." Finalmente la disobbedienza civile può entrare nella costituzione! Magari tra qualche anno troveremo Casarini e le tute bianche tra i padri della Patria!!

Terzo Progetto di legge (n.3042) del 18 luglio 2002 _Norme per l'istituzione di un codice etico di condotta per gli appartenenti alle Forze dell'ordine", prima firmataria Gloria Buffo della sinistra DS, seguono firme di deputati di tutto il centrosinistra e 6 del Prc.

I parlamentari promotori prendono atto che a Genova e Napoli nel 2001 poliziotti e carabinieri sono stati un po' birichini e quindi si tratta di inserire nell'ordinamento alcune norme di condotta che obblighino i tutori dell'ordine al rispetto dei diritti umani. La relazione della legge è chiara: _(_) I fatti di Napoli e Genova in particolare hanno evidenziato la necessità di restituire un ruolo di promozione dei diritti di cittadinanza alle Forze dell'ordine.(_) Poche norme, chiare, sui comportamenti ammessi e quelli vietati, sul fine che deve ispirare l'azione di polizia, sul ruolo importante che le Forze dell'ordine possono e devono svolgere a protezione dei diritti umani(_)". Insomma si ricorda che la tortura in Italia è vietata e anche chi manifesta è un essere umano con pieni diritti. Fondamentale all'art.3 della legge il comma i): _gli appartenenti alle Forze dell'ordine devono seguire un addestramento iniziale e corsi di aggiornamento successivi, con cadenza periodica, sui diritti umani".

E se queste leggi, frutto del sudore della fronte dei nostri onorevoli venissero davvero approvate cosa cambierebbe? Cosa succederebbe nelle piazze italiane durante situazioni come Genova 2001? Facciamo due ipotesi.

Ipotesi uno, nello spirito del legislatore (si usa dire così).

Carica violenta della Polizia contro un gruppo di Black bloc. Tu povero manifestante cadi nella calca, ti sloghi una caviglia mentre sei accecato ed in preda a conati di vomito effetto dei lacrimogeni; un celerino ti si avvicina, alza il manganello, ma ti vede a terra indifeso mentre alzi le mani, il celerino allora si ricorda delle leggi di cui sopra, quindi ti aiuta a rialzarti, si toglie il casco e ti offre la sua maschera antigas e sorridendo ti accompagna fuori dalla mischia per soccorrerti meglio.

Ipotesi due, nello spirito dello sbirro.

Carica violenta della polizia, con l'ausilio di blindati lanciati a 70 KM all'ora, contro un sit-in pacifista. Tu povero manifestante cadi nella calca, ti sloghi una caviglia mentre sei accecato ed in preda a conati di vomito effetto dei lacrimogeni sparati ad altezza d'uomo; un celerino ti si avvicina e comincia a menarti con il manganello dalla parte del manico. Tu gli ricordi che la Costituzione prevede il diritto/dovere alla disobbedienza; arrivano altri tre celerini che cominciano a prenderti a calci nello stomaco e nella schiena; fai presente che in quanto operatori delle Forze dell'ordine devono attenersi al codice etico; mentre sei sanguinante a terra e quelli continuano a menarti ti ricordi che puoi sempre prendere il loro numero di matricola scritto sui caschi e poi denunciarli, però, ahimè, non vedi un cazzo per i lacrimogeni e quindi ti tieni le botte. La serata la passi in manette a Bolzaneto, dove sei al centro della rievocazione storica della prigione delle SS a via Tasso a Roma. Dopo alcuni giorni di isolamento al carcere di Alesssandria vieni rilasciato.

Tranquillo, 10, 100, 1000 interrogazioni parlamentari ti vendicheranno!

*Basti pensare al senatore Livio Togni, noto domatore di leoni, eletto in Emilia-Romagna come indipendente, la cui candidatura venne imposta dallo stesso Bertinotti. Togni come noto rifiutò di schierarsi contro la guerra in Afghanistan, anzi rilasciò ai giornali locali dichiarazioni a favore dell'azione militare imperialista. Più recentemente il capogruppo in senato Gigi Malabarba intervenendo in aula ha citato come riferimento positivo l'opera di Einaudi!