ROMA: TIZIANO LATINI ELETTO AL SENATO ACCADEMICO

 

 

 

Trovate qui sotto una nota scritta dal compagno Tiziano Latini, del collettivo romano di Progetto Comunista. Tiziano è stato eletto membro del Senato accademico dell'università La Sapienza di Roma: il risultato conferma l'ottimo intervento dei giovani compagni di Roma nelle lotte studentesche così come nelle altre mobilitazioni cittadine, sulla base di una coerente battaglia per l'alternativa rivoluzionaria e anticapitalista.

 

Fabiana Stefanoni

 


 

 

Le elezioni studentesche confermano : centrodestra e centrosinistra, una politica, quella liberista!

 

Ancora una richiesta di alternativa a sinistra dagli studenti universitari de "La Sapienza"

 

Alle elezioni degli organi di rappresentanza studentesca svoltesi alla Sapienza l’11 ed il 12 Maggio l’ennesimo segnale di un malcontento e di voglia di “sinistra” che però, dalle dichiarazioni dei più autorevoli leader del centrosinistra (maggioranza di Rifondazione compresa) non sembrano ricevere nessuna risposta. Infatti, nonostante la compravendita di voti e tutte le irregolarità (avvenute in maniera plateale e sotto gli occhi di tutti) delle votazioni e della campagna elettorale, la lista di movimento dei Collettivi Universitari (a cui anche i nostri compagni aderivano) porta a casa un grande successo. Supera ovunque ‘Alleanza Universitaria’ e ‘Comunione e Liberazione’ (organizzazioni storicamente egemoni in alcune facoltà de La Sapienza ) e quasi ovunque UDU e ‘Sinistra Giovanile’. Inoltre è presente in tutti gli organi centrali ed in tutti i Consigli di Facoltà (alcuni dei quali dopo queste elezioni si presentano letteralmente “rossi”).

 

La gestione della lista è stata per alcuni aspetti pessima: basti pensare che le parole d’ordine agitate sui nostri manifesti elettorali, era: “per un’università diversa” (evidentemente il motto alternativo a questo: “per un’Università migliore”, pur non così radicale o incisivo, è stato giudicato troppo a sinistra dai compagni di Erre, che per lo più gestivano la lista).Il successo della lista è quindi da ricercare nell’unico fattore veramente discriminante che la distingueva (e contrapponeva) dalle altre: il rifiuto della controriforma Zecchino.

 

Mentre i politicanti in erba (futuri servi del capitale e del vaticano, a prescindere dal simbolo della loro lista) continuavano i loro spericolati esercizi di logica per spiegare l’utilità del 3+2 o persino della Y della Moratti, la lista dei Collettivi - in particolare nelle sue sensibilità più coerentemente anticapitaliste - ha cercato di partire dall’analisi dei cattivi risultati del Nuovo Ordinamento per smascherare il disegno criminale di smantellamento dell’Università e della Ricerca Pubblica e il desiderio di ridurre in schiavitù (se più di così è possibile) i futuri lavoratori italiani.

 

Il nesso tra mercato del lavoro e lauree brevi, tra autonomia finanziaria e privatizzazione, insomma tra capitalismo e riforme universitarie, che sembrava (a parere di molti anche nel nostro partito) impossibile da spiegare agli studenti, è stato invece compreso da molti, che hanno scelto di contribuire alla vittoria della lista. Così come il filo – neanche troppo - invisibile che lega il Centrosinistra alla Confindustria e alle burocrazie clericali.

 

Il sottoscritto, che è stato il secondo piazzato della lista per il Senato Accademico (c’è da considerare che non era consentita la campagna personale, tranne per il primo candidato della lista che aveva una pendenza disciplinare di espulsione dall’Università), entrerà in carica come Senatore all’inizio del prossimo anno. Quello che si prospetta è uno scenario di lotta contro il riordino dei cicli e l’attuazione definitiva delle Riforme Moratti, in cui il Senato sarà un importante luogo di denuncia e di scontro, in particolare con le forze di “sinistra” che popolano il Senato e che sarà mia cura smentire quando, verosimilmente, si schiereranno in blocco con il centrodestra per non andare allo scontro diretto con i poteri economici e baronali che oggi gestiscono La Sapienza.

 

Una cosa è certa, il posto in Senato non è certo una conquista, ma rappresenta di sicuro la richiesta che oggi si leva a gran voce di una gestione alternativa delle lotte, della creazione di forza politica autonoma che sia di riferimento per i lavoratori e gli studenti figli di lavoratori: una forza che, ad una politica classista, ponga finalmente una risposta di classe! In questo come in altri casi possiamo certamente dire che la nostra parola d’ordine è, e deve essere: Un'altra Università è possibile, ma un altro mondo è necessario!

 

Tiziano Latini

(Amr Progetto Comunista - Roma)