Scheda storica dell’Iraq

 

Dal XVI la zona dell’odierno stato iracheno fa parte dell’Impero Ottomano.

1912. La Turkish Petroleum Company formata da capitali britannici, olandesi e tedeschi acquista le concessioni per lo sfruttamento petrolifero nelle province di Baghdad e Mosul.

1914-1918. Durante la prima guerra mondiale l’Iraq viene progressivamente occupato dalle truppe britanniche.

1919-1920. Rivolte contro l’occupazione britannica investono l’Iraq. Churchill commenta “sono fortemente favorevole all’uso di gas velenosi contro tribù invincibili”.

1920. Nel dopoguerra le potenze imperialiste vincitrici si suddividono i territori conquistati. La Gran Bretagna ottiene dalla Società delle Nazioni il mandato sull’Iraq. Nel giugno una rivolta contro il dominio britannico si sviluppa nel centro e nel sud del Paese. Per tre mesi i britannici perdono il controllo di importanti zone del Paese.

1921. Nel febbraio la ribellione è schiacciata. La Gran Bretagna affida il trono a Faisal, primo re iracheno.

1930. Trattato anglo-iracheno in base al quale la Gran Bretagna conserva basi militari nel Paese. Nuri al Said primo ministro.

1932. L’Iraq è ammesso alla Società delle Nazioni e diventa formalmente indipendente.

1933. A seguito del boicottaggio, organizzato dal sindacato degli artigiani, della compagnia britannica Baghdad Electric Light and Power le organizzazioni operaie sono messe fuori legge.

1934. L’Iraq Petroleum Company inizia l’esportazione del petrolio di Kirkuk.

1935. Fondazione nel mese di marzo a Baghdad del Partito comunista iracheno.

1936. Colpo di stato del generale Bakr Sidqi, che verrà assassinato l’anno dopo, scioperi in tutto il paese duramente repressi. Repressione dei comunisti.

1941. Colpo di stato del generale Rashid Ali el-Keilani, che stabilisce collegamenti con il governo nazista di Germania. Le truppe britanniche dopo aspri combattimenti reinstallano al potere i loro sostenitori. Nuri Al Said torna primo ministro.

1943. Dichiarazione di guerra alla Germania. Repressione dei nazionalisti. Scioperi e rivolta kurda che vengono duramente repressi. Il Partito comunista sostiene il governo, in linea con la politica dell’Urss.

1946-1947. Scioperi sindacali degli operai petroliferi, dei tipografi, dei ferrovieri e dei portuali. Per il salario e la legalizzazione del sindacato. Rivolta contadina ad Arbat contro i latifondisti.

1948. Nuovo trattato con i britannici. Rivolte popolari contro l’aumento dei prezzi, scioperi dei lavoratori petroliferi e dei ferrovieri. La missione britannica viene ritirata dall’Iraq.

1949. I dirigenti comunisti vengono impiccati in piazza a Baghdad.

1952. Scioperi dei portuali e proteste studentesche. Vengono richiesti diritti politici e libere elezioni. Il nuovo governo militare impone la legge marziale.

1953-1955. Rivolte contadine contro il latifondo.

1954. Viene costituita l’alleanza militare voluta dalla Gran Bretagna, il Patto di Baghdad, che unisce Iraq, Turchia, Iran, Pakistan in funzione antisovietica.

1956. Dopo la nazionalizzazione del canale di Suez si assistono a mobilitazione e scioperi contro l’intervento franco-britannico in Egitto. Viene imposta la legge marziale.

1958. La rivoluzione del 14 luglio guidata dagli Ufficiali Liberi mette fine al regime, viene proclamata la Repubblica e la famiglia reale è giustiziata. I contadini occupano la terra, il nuovo regime promette la riforma agraria. Per impedire l’espandersi della rivolta operaia e delle masse popolari il nuovo governo dichiara il coprifuoco. Il potere viene assunto dal generale Quasim, sostenuto dal Partito comunista e dalle forze nazionaliste irachiste.

1959. I Baathisti e i nazionalisti formano squadre clandestine che assassinano i quadri comunisti. La resistenza popolare si trasforma in guerra di classe: generali, capitalisti e proprietari terrieri a Kirkuk vengono uccisi, il Partito comunista si dissocia dalle manifestazioni violente. L’Iraq esce dal Patto di Baghdad.

1961. Scoppia il conflitto tra governo e kurdi. Il Kuwait diventa indipendente, l’Iraq lo rivendica.

1963. Quasim è rovesciato da un colpo di stato, prende il potere Aref sostenuto dal Partito Baath. Il Partito comunista di nuovo fuori legge.

1967. Scissione nel Partito comunista da parte di una frazione maostalinista che si orienta verso la lotta armata.

1968. I baath nel luglio conquista il potere mediante un colpo di stato.

1969. Disfatta dei maostalinisti, il maggiore dirigente Aziz al Hajj si pente, in seguito diviene ambasciatore iracheno in Francia.

1972. L’industria petrolifera irachena viene nazionalizzata.

1974. Il Partito comunista, su pressione dell’Urss, entra nel Fronte Nazionale Progressista con il Baath (filogovernativo). Il governa attacca al napalm i Kurdi.

1978. Dura repressione dei comunisti, fucilazione di dodici dirigenti.

1979. Saddam Hussein diventa Presidente della Repubblica. In aprile il Partito comunista è posto fuori legge.

1980. Inizia la guerra Iran-Iraq.

1982. Sollevazioni popolari nelle regioni kurde.

1984. Usa, Urss, Francia e Arabia Saudita sostengono l’Iraq contro l’Iran.

1987. Sollevazioni popolari nelle regioni kurde.

1988. Firma del cessate il fuoco tra Iraq e Iran.

1990. Agosto, l’Iraq invade il Kuwait.

1991. In gennaio attacco anglo-americano, con il supporto di una vasta coalizione, all’Iraq. In febbraio e marzo sollevamenti popolari contro il governo in tutto il Paese, in alcune zone si formano consigli operai che iniziano a governare le città. Il governo, con il sostegno anglo-americano, riprende il controllo prima del sud e poi del nord.

1991-2003. Le sanzioni fanno oltre un milione di morti, la metà dei quali bambini.

1993. Viene fondato il Partito operaio comunista d’Iraq.

1999. Viene ucciso l’Ayatollah Sadeq al-Sadr la più importante figura religiosa sciita in Iraq.

2003. 20 marzo inizia la nuova guerra di aggressione statunitense all’Iraq, a cui si associano tra gli altri Spagna, Gran Bretagna e Italia. Il 9 aprile Baghdad è occupata. Viene nominato dal proconsole americano Bremer il Consiglio di governo provvisorio, a cui aderisce, tra gli altri, il Partito comunista iracheno. Ad ottobre il Pci subisce una scissione da parte della frazione patriottica “quadri di base” che accusa la direzione di tradimento e passa con la resistenza alleandosi con i nazionalisti in un fronte nazionale.

2003-2004. La resistenza, nazionalista e islamista, si approfondisce ed espande. Il 17 maggio ’04 viene ucciso il presidente di turno del Consiglio di governo provvisorio, Ezzadine salim, del partito sciita Al Dawa al Islamiya. La sede dell’Autorità provvisoria (Cpa) di Nassiriya, sotto controllo dell’imperialismo italiano sul piano economico (Eni), militare e politico (governatore B. Contini), stretta sotto assedio dalla resistenza è costretta ad evacuare ed è riconquistata solo dopo un attacco in forze. Viene nominato il nuovo governo, sotto stretto controllo Usa. Gli Usa presentano all'Onu una nuova risoluzione sull'Irak e aprono una trattativa politica con Francia e Germania.