URGENTE: RACCOLTA FIRME PER IPOTESI DI DOCUMENTO ALTERNATIVO PER IL CONGRESSO CGIL.

 

Cari/e compagni/e,

nel momento in cui scriviamo questa breve nota (mercoledì 20 luglio) non è ancora chiaro, come molti di voi già sapranno dalla lettura dei giornali, quale sarà lo scenario del prossimo congresso Cgil, in particolare per quanto riguarda le forme di presenza di posizioni critiche di sinistra.

Ciò è il risultato delle contraddizioni del gruppo dirigente della cosiddetta “Rete 28 aprile per l’indipendenza e la democrazia sindacale”. Questa aggregazione “debole”, partita sostanzialmente intorno all’ipotesi di presentazione di un testo alternativo non ha mantenuto le sue premesse. Dei 5 componenti del direttivo nazionale, tre (Danini, Baldini e Casavecchia) hanno tradito per opportunismo i compagni che si erano raccolti nella “rete” per una vera battaglia di opposizione ad Epifani, pronunciandosi contro ogni ipotesi di documento alternativo e per  il solo sostegno alle due tesi (capitoli) alternativi che il segretario generale della Fiom, Rinaldini, si è pubblicamente e ripetutamente “riservato” di presentare ( sui temi della democrazia e su quello, centrale, della contrattazione). Cremaschi, dal canto suo, (la quinta componente, Jole Vaccargiu, d’accordo con lui) senza tradire il raggruppamento costruito si è dimostrato incapace di dare una direzione conseguente alla battaglia intrapresa, non negando la possibilità di un testo globalmente alternativo, ma valutando politicamente più utile posizionarsi su un sostegno, sia pure “autonomo”, alle tesi di Rinaldini, in caso di loro effettiva presentazione. Inoltre non ha sciolto la sua posizione sulla strutturazione della “rete 28 aprile” in una vera e propria Area organizzata, con i diritti conseguenti a norma di statuto della Cgil.

In questo quadro l’assemblea nazionale della “Rete” del 15 luglio scorso, che avrebbe dovuto fare chiarezza e dare il via alla battaglia alternativa è stata deludente e inconcludente. Lì, come si è potuto leggere su Liberazione del giorno successivo, abbiamo dato battaglia, insieme ai compagni dell’area di Falcemartello, per un testo alternativo “senza se e senza ma”, chiedendo piuttosto di aprire la discussione sui suoi contenuti. Due altre aree organizzate si sono pronunciate nel dibattito (in particolare in una riunione ristretta svoltasi il giorno precedente) a favore del testo alternativo, anche in presenza delle tesi di Rinaldini, l’area del cosiddetto “coordinamento dei delegati RSU” e quella di “Fare Sindacato “ che fa riferimento a Jorfida e ,sul piano politico a Crippa; ma lo hanno fatto in maniera meio netta di noi e FM ed infatti non hanno firmato l’ordine del giorno al riguardo. Invece l’insieme di tutte queste aree hanno presentato un ulteriore ordine del giorno per la trasformazione della “Rete 28 aprile” in area organizzata. L’assemblea si è chiusa malamente e confusamente, senza votazioni, perché Cremaschi dalla presidenza, argomentando sulle divisioni esistenti (in particolare conl’area di Danini,) ha nei fatti imposto una cosiddetta “regola del consenso” (“come nei Social Forum”) , che nei fatti esprimeva le sue posizioni: 1) in assenza di altre demarcazioni a sinistra, presentazione di un testo alternativo (con raccolta firme, visto l’indisponibilità di Danini, Baldini; Casavecchia); 2) in caso di presentazione delle 2 tesi alternative da parte di Rinaldini, rinuncia al documento e convergenza, “da posizioni autonome”, su di esse; 3) continuità del raggruppamento, ma rinvio ad una assemblea nazionale da tenersi nella prima metà di settembre delle decisioni sulla sua strutturazione precisa.

La montagna ha dunque partorito un topolino.

Di più, il direttivo nazionale stesso della Cgil, tenutosi il 18 e 19, non ha sciolto gli equivoci. Rinaldini ha mantenuto la sua riserva ma non ha ufficializzato niente. In sede di voto finale  (su richiesta di Rinaldini stesso per “licenziare” e non “approvare” le tesi di Epifani) solo Danini e Baldini si sono astenuti , mentre Cremaschi, assente al momento del voto ha inviato una dichiarazione di contrarietaà (Casavecchia ha votato a favore,e  Vaccargiu è sospesa, come da statuto Cgil, fino al 5 settembre, causa candidatura alle scorse elezioni regionali).

Tutto sembra rinviato al Comitato Centrale Fiom di domani e venerdì., dove Rinaldini verificherà il grado di sostegno, sciogliendo così, in un senso o nell’altro, la riserva.

Per quanto riguarda il regolamento congressuale esso, senza equiparare  le singole tesi alternative al documento complessivo, offre alle prime margini abbastanza ampi , prevedendo, oltre il voto in tutti i congressi di base, il diritto di essere presentate ovunque da rappresentanti di tesi, e la presenza di questi ultimi in tutte le commissioni di garanzia congressuali, quanto all’elezione dei delegati la formula è la seguente: “La presidenza dell’assemblea congressuale e la Commissione elettorale opereranno per assicurare anche un equilibrato rapporto tra la composizione tra le liste dei delegati e l’esito delle votazioni sui documenti e sulle eventuali tesi alternative. Nel caso di documenti alternativi le liste saranno ovviamente rappresentative e proporzionate al voto ottenuto dai rispettivi documenti.”.

Per quanto riguarda, in questa complicata e confusa situazione, le nostre posizioni,  devono essere semplicemente riconfermate le decisioni assunte dalla riunione di sindacalisti della Cgil aderenti a Progetto Comunista svoltasi il 3 luglio e cioè: a) votare, in ogni caso, contro il testo della maggioranza Epifaniana, che copre a sinistra il centro-sinistra prodiano e si vuol avviare, solo con qualche cautela,  verso una nuova fase di concertazione con la Confindustria di Montezemolo e il futuro governo dell’Unione; b) sostenere la presentazione, senza distinguo tattici,di un documento complessivamente alternativo, caratterizzandoci, nella discussione su di esso, sulle nostre posizioni classiste anticapitalistiche; c) nel caso che questa scelta non sia praticabile, sostenere criticamente le posizioni alternative parziali, cercando di dare ad esse la massima valenza contrappositiva rispetto alle posizioni di Epifani , mantenendo come detto al punto a) il voto contrario sul documento complessivo.

In questo quadro si pone con urgenza la necessità di partecipare alla battaglia per la raccolta delle firme di dirigenti sindacali necessarie per la presentazione del documento alternativo. Infatti non solo i compagni delle diverse aree che sostenevano l’ipotesi della presentazione, in ogni caso, del testo alternativo, ma anche Cremaschi (con Vaccargiu) e i/le compagni/e a lui vicini/e hanno deciso, nell’attesa degli sviluppi, di lanciare la raccolta firme (naturalmente i cremaschiani e affini, alcuni compagni di Erre ad esempio, firmano con la riserva di declinare questa scelta se Rinaldini presenterà le sue due tesi).

Le firme necessarie sono 400. Possono firmare i membri di direttivi di camere del lavoro provinciali o metropolitane, dei direttivi regionali confederali Cgil, dei Direttivi Nazionali di categoria (esclusi quindi componenti di organismi di categoria non nazionali). Si tratta non solo di avere i/le nostri/e compagni/e che ne hanno la possibilità tra i firmatari, ma di cercare di guadagnare firme tra eventuali simpatizzanti o contatti nel terreno sindacale. Il modulo per la firma è in allegato. Devono firmare nuovamente anche quei compagni che avevano già compilato il modulo prima o durante l’assemblea del 15, perché il modulo precedente faceva riferimento alla “rete 28 aprile”, cosa non più possibile per evitare problemi con gli opportunisti che hanno rotto con noi, cioè Danini, Baldini e Casavecchia (il modulo attuale indica come nome del testo semplicemente “Per l’indipendenza e la democrazia sindacale”).

I moduli firmati vanno inviati rapidamente( devono arrivare entro il 29, per poter essere depositati a Roma, in caso di effettiva presentazione del testo, il 1° agosto)  con doppia spedizione:

-         per posta celere a: Carlo Carelli, via Mirotti 7, 26841 Casalpusterlengo (Lo)

-         per e-mail a carlo.carelli@libero.it

Vi prego di inviarne copia  per conoscenza anche a due nostri indirizzi: grifranco@tin.it e l.scacchi@univda.it .

 

Con i più fraterni saluti  

Franco Grisolia


Scarica qui il mudulo