Fascismo e neofascismo: aggressioni in Lombardia

Antifascismo e alternativa di classe

A Cremona nasce il Comitato antifascista permanente

 

Di Mirko Seniga*

 

È la storia d’Italia, i fascisti sono sempre stati uno strumento dei padroni contro il movimento dei lavoratori, a partire dal ventennio, passando per le immediate repressioni del dopoguerra, poi col terrorismo di stato degli anni ’70 e ’80; oggi, col ripreso vigore delle lotte, eccoli di nuovo. In Lombardia, negli ultimi mesi, abbiamo purtroppo assistito a diversi episodi di pura violenza squadrista, con pestaggi e accoltellamenti ai danni dei militanti sia dei centri sociali, sia del nostro partito.

Infatti, dopo la morte di Dax e l’incendio dell’Orso, vari centri sociali milanesi sono stati attaccati o incendiati: Conchetta, Vittoria, il Pacin paciana di Bergamo hanno subito le stesse sorti del Magazzino 47 di Brescia. Ma, similmente allarmanti sono le continue aggressioni di singoli compagni, come il giovane comunista trovato in fin di vita nella campagna bergamasca o il compagno di Seriate aggredito all’esterno di un bar e ora in ospedale in gravi condizioni per una pugnalata molto vicina al cuore.

I fascisti, per radicarsi nella società, usano un doppio canale: da un lato sfruttano il canale istituzionale, presentandosi come forza politica; dall’altro, parallelamente, lavorano per reclutare militanti e picchiatori, come avviene nelle curve degli stadi (o sfruttando il clima di intolleranza razziale e promuovendo manifestazioni o campagne contro i migranti).

Questo tentativo di radicamento condotto dai nazifascisti si sta manifestando anche nella provincia di Cremona interessata, negli ultimi mesi, da vili iniziative neofasciste. Il 23 marzo scorso a Crema Forza Nuova inaugurava la sede cittadina con la presenza del segretario nazionale Roberto Fiore, noto terrorista nero condannato per associazione sovversiva e banda armata per Terza Posizione, al quale la giunta di centrosinistra cremasca ha riservato nientemeno che la Sala Ricevimenti del Comune. Nel pomeriggio dello stesso giorno, come risposta a questi rigurgiti fascisti, è nato il C.a.p. (Comitato Antifascista Permanente del territorio cremonese) di cui sono un membro fondatore e portavoce. Purtroppo la concessione di spazi pubblici a nazifascisti non si è limitata a quel vergognoso episodio: proprio nel mese di Aprile, in concomitanza con le iniziative per il 60° anniversario della liberazione dal nazifascismo, le giunte di centrosinistra di Crema e Cremona si sono macchiate di gravi errori.

Il 23 aprile, sempre a Crema, è stata concessa piazza Duomo a Forza Nuova, movimento già accusato di azioni squadriste e ricostituzione del partito fascista durante l’arresto, a Bari, di 15 militanti e un poliziotto coinvolti nei pestaggi del 7 giugno 2003 dopo il Gay Pride. A Cremona quasi contemporanemente la seconda sala comunale come importanza della città veniva concessa al movimento “Comunità Politica di avanguardia”, organizzazione nazifascista che dichiara apertamente, sul proprio sito web, posizioni xenofobe e razziste, rievocando i concetti legati all’esoterismo di Julius Evola, protagonista negli anni ’50 di attentati dinamitardi insieme a Clemente Graziani, Enzo Erra e Pino Rauti.

Il 30 aprile, sempre a Cremona, il civico cimitero è stato concesso, come tutti gli anni, per la celebrazione della messa per Mussolini: una quindicina di fascisti, sulla tomba di Farinacci, hanno potuto nuovamente sfoggiare il saluto romano e il fascio littorio, rivelando il vero scopo di quell’iniziativa.

I Giovani Comunisti di Cremona hanno organizzato una iniziativa pubblica il 24 aprile; una Festa Antifascista nei giardini pubblici del centro cittadino caratterizzata da concerti ma, soprattutto, da un dibattito che ha pubblicamente condannato le scelte operate dal centrosinistra, col tacito assenso si Rifondazione; i Giovani Comunisti di Cremona ritengono che concedere spazi pubblici a rigurgiti nazifascisti calpesti la libertà conquistata dai partigiani e da tutti gli antifascisti che hanno combattuto per la liberazione del nostro paese dalla dittatura fascista e dal nazismo, libertà pagata col sacrificio e col sangue. Denunciamo i gravi errori commessi dal centrosinistra che attraverso l’autenticazione delle firme per Alternativa Sociale della Mussolini ha riabilitato politicamente i movimenti di estrema destra. Inoltre, concedendo spazi pubblici a iniziative neofasciste le giunte di centrosinistra si rendono corresponsabili della preoccupante crescita di violenza ed intolleranza delle forze di destra su tutti i fronti.

Il centrosinistra è complice del revisionismo storico per perpetrato dalla destra: fu Violante ha riabilitare per primo i “ragazzi di Salò”. Noi non deleghiamo la lotta antifascista a chi i fascisti li ha sempre coperti e utilizzati: solo la mobilitazione dei lavoratori e dei giovani potrà fermare le destre, come fu sessanta anni fa, quando il movimento partigiano liberò il paese dalla canaglia fascista. Per noi il 25 aprile non è solo una ricorrenza ma è soprattutto una giornata di lotta contro il capitalismo che può offrire solo miseria e sfruttamento, di guerre, razzismo e nuovo fascismo. I giovani e i lavoratori possono costruire un’alternativa di classe a questo sistema sociale barbaro.

 

*Portavoce del Comitato Antifascista Permanente di Crema e Cremona