Fidene (Roma)

Il cemento del centrosinistra

 

 

di Leonardo Spinedi (*) e Giacomo Cursi (**)

 

Fidene è un piccolo quartiere della periferia nord di Roma, a due passi dal Grande Raccordo Anulare; un “paesino nella città” come se ne trovano tanti lungo il perimetro della metropoli. Eppure, a ben guardarlo, questo luogo apparentemente tranquillo e isolato rivela alcune peculiarità di grande interesse: innanzitutto, se un tale si trovasse a passare di qui probabilmente non saprebbe (e di certo non si accorgerebbe) di essere immerso in una variante locale della presunta “alternativa di società” tanto cara a Bertinotti, dato che qui il centrosinistra governa insieme al Prc il municipio, il comune, la provincia e… addirittura la regione! E se -sempre quel tale- venisse a saperlo e preso dalla curiosità andasse ingenuamente alla ricerca di qualche traccia di cambiamento, l’impatto con la realtà sarebbe con ogni probabilità molto traumatico: si imbatterebbe infatti nella vicenda cosiddetta del “Parco delle Betulle”, vale a dire nella sistematica opera di devastazione dell’enorme patrimonio naturale e boschivo del territorio ad opera delle istituzioni locali.

 

Una discarica… progressista

Questo scempio iniziò nel 2004, quando una bellissima valle di proprietà comunale, con un’antica strada lastricata e una ricca vegetazione che ospitava la fauna locale (volpi, falchi e altre specie), fu sommersa da oltre centomila metri cubi di detriti (calcinacci, travi di ferro, terreno umido, verde e maleodorante) provenienti da una ex caserma chiusa (sembra, a causa della presenza di amianto) adibita a museo Maxxi.

Diversi camion trasportarono incessantemente, giorno dopo giorno, quei detriti, che poi furono “spalmati” da una ruspa sulla vallata sommergendo alberi, strada e animali. Ora c’è solo una sterile distesa dove non crescono neanche le erbe più semplici. Non c’è da stupirsi del silenzio delle istituzioni di fronte alle proteste dell’allora neonato comitato di difesa del parco, dato che a vantarsi del capolavoro fu un noto politico locale, Angelo Panecaldo, consigliere comunale romano della Lista Civica per Veltroni.

Se questo episodio è già di per se significativo, non è praticamente nulla in confronto ad una ben più pesante minaccia (progressista, s’intende) che grava sul patrimonio naturale e sugli abitanti di Fidene: il “Programma di Recupero Urbano”.

 

Centrosinistra e speculazione edilizia

Il Pru fu introdotto dall’articolo 11 del decreto legge n°493 del 1993 come stanziamento di fondi statali da destinarsi al risanamento di alcune periferie romane (edilizia pubblica, recupero di aree verdi ecc). Di fatto si tratta di un provvedimento volto a legalizzare (e anzi a favorire) ogni sorta di speculazione edilizia, ciò che significa affari d’oro per palazzinari e burocrati locali e… guai per i residenti, i quali si trovano da un giorno all’altro le ruspe sotto casa intente a sradicare alberi per lasciare spazio alla costruzione di centri sportivi privati, svincoli stradali e nella migliore delle ipotesi qualche abitazione da affittare successivamente a peso d’oro.

Nel caso di Fidene l’affare è ancora più sporco, dato che il Pru locale recentemente approvato dal Comune prevede edificazioni per un totale di 642 mila metri cubi di cemento sull’enorme area verde del Parco delle Betulle, sottoposta, come se non bastasse, a vincolo ambientale e vincolo archeologico!

A questo punto, probabilmente, il tale che abbiamo seguito in questa spiacevole passeggiata, prima di congedarsi indignato, si porrebbe l’ultima ingenua domanda: “ma Rifondazione…cosa fa?” 

 

O partito di lotta o partito di governo

E la risposta che diamo al nostro immaginario amico è tanto scontata quanto necessaria: ogni volta, infatti, che il Prc sceglie la via dell’accordo di governo col centro borghese dell’Unione si ritrova immancabilmente a tradire le ragioni dei movimenti di lotta.

Nella fattispecie, il massimo che i due consiglieri di Rifondazione sono riusciti a fare è stato presentare con mesi di ritardo rispetto alla richiesta del Comitato un ordine del giorno sulla regolarità del piano in consiglio municipale (salvo poi ritirarlo sotto minaccia dei Ds), mentre al Comune il voto contrario dei consiglieri (che ovviamente si guardano bene dall’uscire dalla maggioranza) non attenua certo le responsabilità del Partito in termini di inattività: quel po’ di informazione che c’è stata sulla vicenda è infatti frutto della generosa attività del Comitato, che ha promosso iniziative pubbliche, organizzato volantinaggi e raccolto le firme di oltre tremila persone -praticamente tutti gli abitanti della zona. Ancora una volta, a  livello nazionale come a livello locale (non ce ne voglia chi critica Bertinotti per poi imitarne le gesta in comuni e regioni) o si sta con l’Unione al governo o si sta con i movimenti di lotta all’opposizione. Il Comitato Parco delle Betulle e l’Associazione Progetto Comunista sanno bene da che parte stare.

 

(*) coordinamento AMR Progetto Comunista - collettivo di Roma

(**) Comitato Parco delle Betulle