Fidene
(Roma)
Il cemento del centrosinistra
di Leonardo Spinedi (*)
Fidene è un piccolo quartiere della periferia nord di Roma, a due passi
dal Grande Raccordo Anulare; un “paesino nella città” come se ne trovano
tanti lungo il perimetro della metropoli. Eppure, a ben guardarlo, questo luogo
apparentemente tranquillo e isolato rivela alcune peculiarità di grande
interesse: innanzitutto, se un tale si trovasse a passare di qui probabilmente
non saprebbe (e di certo non si accorgerebbe) di essere immerso in una variante
locale della presunta “alternativa di società” tanto cara a Bertinotti,
dato che qui il centrosinistra governa insieme al Prc il municipio, il comune,
la provincia e… addirittura la regione! E se -sempre quel tale- venisse a
saperlo e preso dalla curiosità andasse ingenuamente alla ricerca di qualche
traccia di cambiamento, l’impatto con la realtà sarebbe con ogni probabilità
molto traumatico: si imbatterebbe infatti nella vicenda cosiddetta del “Parco
delle Betulle”, vale a dire nella sistematica opera di devastazione
dell’enorme patrimonio naturale e boschivo del territorio ad opera delle
istituzioni locali.
Una
discarica… progressista
Questo scempio iniziò nel 2004, quando una bellissima valle di proprietà
comunale, con un’antica strada lastricata e una ricca vegetazione che ospitava
la fauna locale (volpi, falchi e altre specie), fu sommersa da oltre centomila
metri cubi di detriti (calcinacci, travi di ferro, terreno umido, verde e
maleodorante) provenienti da una ex caserma chiusa (sembra, a causa della
presenza di amianto) adibita a museo Maxxi.
Diversi camion trasportarono incessantemente, giorno dopo
giorno, quei detriti, che poi furono “spalmati” da una ruspa sulla vallata
sommergendo alberi, strada e animali. Ora c’è solo una sterile distesa dove
non crescono neanche le erbe più semplici. Non c’è da stupirsi del silenzio
delle istituzioni di fronte alle proteste dell’allora neonato comitato di
difesa del parco, dato che a vantarsi del capolavoro fu un noto politico locale,
Angelo Panecaldo, consigliere comunale romano della Lista Civica per Veltroni.
Se questo episodio è già di per se significativo, non è
praticamente nulla in confronto ad una ben più pesante minaccia (progressista,
s’intende) che grava sul patrimonio naturale e sugli abitanti di Fidene: il
“Programma di Recupero Urbano”.
Centrosinistra e speculazione
edilizia
Il Pru fu introdotto
dall’articolo 11 del decreto legge n°493 del 1993 come stanziamento di fondi
statali da destinarsi al risanamento di alcune periferie romane (edilizia
pubblica, recupero di aree verdi ecc). Di fatto si tratta di un provvedimento
volto a legalizzare (e anzi a favorire) ogni sorta di speculazione edilizia, ciò
che significa affari d’oro per palazzinari e burocrati locali e… guai per i
residenti, i quali si trovano da un giorno all’altro le ruspe sotto casa
intente a sradicare alberi per lasciare spazio alla costruzione di centri
sportivi privati, svincoli stradali e nella migliore delle ipotesi qualche
abitazione da affittare successivamente a peso d’oro.
Nel caso di Fidene l’affare è
ancora più sporco, dato che il Pru locale recentemente approvato dal Comune
prevede edificazioni per un totale di 642 mila metri cubi di cemento
sull’enorme area verde del Parco delle Betulle, sottoposta, come se non
bastasse, a vincolo ambientale e vincolo archeologico!
A questo punto, probabilmente,
il tale che abbiamo seguito in questa spiacevole passeggiata, prima di
congedarsi indignato, si porrebbe l’ultima ingenua domanda: “ma
Rifondazione…cosa fa?”
O partito di lotta o partito
di governo
E la risposta che diamo al
nostro immaginario amico è tanto scontata quanto necessaria: ogni volta,
infatti, che il Prc sceglie la via dell’accordo di governo col centro borghese
dell’Unione si ritrova immancabilmente a tradire le ragioni dei movimenti di
lotta.
Nella fattispecie, il massimo
che i due consiglieri di Rifondazione sono riusciti a fare è stato presentare
con mesi di ritardo rispetto alla richiesta del Comitato un ordine del giorno
sulla regolarità del piano in consiglio municipale (salvo poi ritirarlo sotto
minaccia dei Ds), mentre al Comune il voto contrario dei consiglieri (che
ovviamente si guardano bene dall’uscire dalla maggioranza) non attenua certo
le responsabilità del Partito in termini di inattività: quel po’ di
informazione che c’è stata sulla vicenda è infatti frutto della generosa
attività del Comitato, che ha promosso iniziative pubbliche, organizzato
volantinaggi e raccolto le firme di oltre tremila persone -praticamente tutti
gli abitanti della zona. Ancora una volta, a
livello nazionale come a livello locale (non ce ne voglia chi critica
Bertinotti per poi imitarne le gesta in comuni e regioni) o si sta con
l’Unione al governo o si sta con i movimenti di lotta all’opposizione. Il
Comitato Parco delle Betulle e l’Associazione Progetto Comunista sanno bene da
che parte stare.
(*) coordinamento AMR Progetto Comunista - collettivo di
Roma
(**) Comitato Parco delle Betulle