CREMONA: PROPOSTA DALLA GIUNTA ULIVO-PRC LA CITTADINANZA ONORARIA PER I MILITARI ITALIANI IN IRAQ

 

 

Trovate qui sotto una nota del compagno Alessandro Mazzolini -coordinatore dei Giovani Comunisti di Cremona- relativa ad alcune vicende locali molto significative: la giunta di centrosinistra (di cui fa parte anche il Prc) propone la cittadinanza onoraria a un reggimento impegnato nella guerra in Iraq! Più sotto, alcuni ritagli della stampa locale.

Fabiana Stefanoni


 

A Cremona Rifondazione è entrata per la prima volta in giunta con le ultime elezioni amministrative, dopo anni di opposizione (per quanto modesta) al governo ulivista della città. Un assessore (al Bilancio) e un consigliere con delega "per la Pace". Ovviamente l'ingresso in giunta di Rifondazione non ha modificato in nulla -nemmeno su questioni secondarie- l'orientamento di classe, chiaro, del governo della città.

La decisione dell'ingresso nella maggioranza di governo è stato preso a Cremona con una maggioranza risicata nel Comitato Federale. Nel quadro militante, poi, l'avversione a questa scelta è ancora più larga. Mentre tra i Giovani Comunisti la larghissima maggioranza ha avversato la scelta della segreteria e oggi propone una ricollocazione del partito all'opposizione.

Una vicenda -di particolare importanza, anche in termini simbolici- sta richiamando l'attenzione cittadina in queste settimane e sta convincendo anche molti compagni che inizialmente avevano creduto alla favola della "svolta a sinistra" che le posizioni dell'Ulivo sono inconciliabili con gli interessi che Rifondazione deve sostenere. Il sindaco diessino ha proposto di conferire la cittadinanza onoraria al X Reggimento, di stanza in città, che ha svolto e sta svolgendo il proprio sporco lavoro in Irak.

A questa scelta si sono opposti subito, con nettezza, i rappresentanti del locale movimento contro la guerra, i centri sociali, i Giovani Comunisti e Progetto Comunista (da una settimana la pagina politica del principale quotidiano cittadino ospita dichiarazioni e interviste al compagno Francesco Ricci, che in città è sicuramente l'esponente più noto del partito).

La segreteria del partito ha invece oscillato fino all'ultimo su posizioni confuse, minacciando la giunta di... astenersi; o chiedendo -invano- che dalla delibera di conferimento della cittadinanza onoraria al reggimento impegnato nella guerra coloniale, fosse tolto l'esplicito riferimento all'Irak (non modificando così l'atto ma cercando di cambiarne la definizione e le parole).

Le ripetute dichiarazioni pubbliche di Progetto Comunista e di esponenti dei movimenti, i volantinaggi e le iniziative che abbiamo fatto e stiamo organizzando come Giovani Comunisti, l'attenzione che questa vicenda ha suscitato in città, hanno alla fine portato ad una polarizzazione delle posizioni, facendo saltare ogni ipotesi di compromesso verbale. Nel Consiglio comunale tenutosi ieri la maggioranza ulivista ha ricevuto il sostegno e il votodi tutta l'opposizione di centrodestra, mentre il Prc (i Verdi e il PdcI) hanno -dopo tante esitazioni- votato contro la delibera. Ma pare che questa vicenda -che si sta rivelando istruttiva per molti compagni, dimostrando da che parte stanno l'Ulivo e i suoi governi anche locali- sembra non aver insegnato nulla purtroppo al gruppo dirigente locale del nostro partito. A fronte dell'annuncio del compagno Ricci a nome di Progetto Comunista (ripreso con grande enfasi da tutta la stampa locale del compagno) dell'intenzione di presentare -in aggiunta ai documenti nazionali- uno specifico ordine del giorno, al prossimo congresso provinciale del partito, per ricollocare Rifondazione all'opposizione a Cremona, la segreteria di federazione ha risposto minimizzando la vicenda e relegandola a "incidente di percorso" della giunta.

A dare una risposta chiara all'arco di classe (dall'Ulivo alla Lega) che si è ricostituito nel Consiglio comunale -in sostegno oggettivo alle truppe imperialiste- provvederanno le aree più militanti del movimento contro la guerra che, con la partecipazione dei Giovani Comunisti, stanno organizzando una manifestazione e un presidio di fronte al palazzo del Comune, contro la giunta di guerra.

 

Alessandro Mazzolini

(coordinatore provinciale Giovani Comunisti - Cremona)

 

Riportiamo qui sotto ritagli della stampa locale degli ultimi giorni.

 


Nessun onore a chi serve i «guerrafondai»


Egregio direttore, vorremmo esprimere alcune considerazioni in merito alla proposta, da parte della giunta Corada, di concedere la cittadinanza onoraria ai soldati del X Reggimento genio guastatori della Col di Lana. Come avevamo scritto in una lettera di qualche mese fa, scatenando diverse polemiche, (vedi risposta di Ciampini dall’Iraq), noi Giovani Comunisti ribadiamo la nostra contrarietà a qualsiasi ipotesi di concedere riconoscimenti nei confronti di chi serve un governo «guerrafondaio». Ricordiamo che, coscientemente o no, i soldati hanno partecipato direttamente alla missione Antica Babilonia; che riteniamo tutt’altro che una missione di pace (...) ma, una vera e propria guerra d’occupazione che ha già causato, fino ad ora, 30.000 vittime tra la popolazione irachena. Esprimiamo piena solidarietà al popolo iracheno che, nonostante la netta inferiorità militare, lotta e resiste eroicamente contro gli eserciti più forti e crudeli al mondo; conosciuti come i maggiori esecutori di stragi e torture (...). L’occupazione militare dell’Iraq ha come unico fine l’imposizione di un governo fantoccio che porterà a termine gli interessi degli Usa e dei loro alleati. Vorremmo ricordare che i soldati, in Iraq, rischiano la vita non per la popolazione italiana, ma per i cospicui guadagni di certe imprese che si arricchiscono grazie agli appalti per la ricostruzione e sulle concessioni petrolifere; come sta già avvenendo nell’ex Jugoslavia e in Afghanistan. Noi Giovani Comunisti appoggiamo chi si oppone a questa provocazione esplicitamente rivolta a colpire i vari movimenti contro la guerra.

Alessandro Mazzolini e Mirko Seniga (Giovani Comunisti Prc - Cremona)

 

 
Il caso. Salgono ancora i toni legati alla cittadinanza onoraria per i militari della Col di Lana
«Ritirate l’assessore»
Ricci invita Rifondazione ad uscire dalla giunta


di Giuseppe Bruschi Non si placa la bufera sulla cittadinanza onoraria ai genieri della Col di Lana, con il Centrodestra che scrive ai soldati e con il Centrosinistra che si spacca ogni giorno di più. Ieri è andato alla carica Francesco Ricci, coordinatore nazionale della sinistra interna di Rifondazione Comunista, che ha diffuso una nota al calor bianco. Dice testualmente: «La decisione dei consiglieri del Partito della Rifondazione Comunista di votare contro la delibera sul X Reggimento è positiva. Viene dopo un periodo di oscillazioni, ipotesi di astensioni, che avevano suscitato una reazione positiva non solo della sinistra del partito, ma di tutti i militanti e dei Giovani Comunisti. Proprio per questo la scelta va preservata da escamotage ulivisti dell’ultima ora che dovessero puntare, giocando con le parole, a togliere eventualmente l’esplicito riferimento all’Iraq». Conclude Ricci: «Ma questa scelta di voto va accompagnata da atti chiari: chiediamo che il Prc si attivi per organizzare a Cremona una grande manifestazione unitaria per il ritiro immediato delle truppe dall’Iraq. E chiediamo che, con scelta coerente, si decida il ritiro dell'assessore dalla giunta che nei fatti sostiene la guerra». L’assessore in questione è Celestina Villa, che si occupa di bilancio,politiche giovanili, economato e che in una delle ultime seduta di giunta si è opposta al prima stesura del documento sulla cittadinanza onoraria, quella che includeva in dettaglio le varie missioni dei genieri della Col di Lana, ma non quella in Iraq. Tanto da indurre il sindaco Corada, il suo vice Luigi Baldani e l’assessore Daniela Polenghi (Comunisti Italiani) a mediare per farle cambiare idea. Vedremo come reagirà alla richiesta che viene dal suo stesso partito. Una cosa è certa: la cittadinanza onoraria sta creando problemi seri alla maggioranza che governa la nostra città. Rifondazione e Verdi, anche prima dell’uscita di Ricci, si sono opposti alla nuova versione della delibera comunale, mentre l’Ulivo dovrà trarre le conseguenze della prima spaccatura dopo le elezioni. Aria di crisi, quindi, salvo possibili aggiustamenti dell’ultima ora. Con la Casa delle Libertà tutta schierata dalla parte dei genieri di via Brescia.

 

 
Dopo la cittadinanza onoraria. La sinistra del Prc: via dalla giunta. Per Corada il caso è chiuso
Col di Lana, Ulivo ai ferri corti
Rifondazione fustiga Pizzetti: stavolta Richelieu ha fatto la frittata Tensione Comunisti italiani-Ds: «Avete taciuto», «Che cavolata»


di Gilberto Bazoli Rifondazione comunista che attacca Luciano Pizzetti, la sinistra interna del Prc che chiede di uscire dalla giunta, Comunisti italiani e Ds che si scambiano accuse al vetriolo. Anche se l’ordine è serrare le fila, resta altissima la tensione nel centrosinistra dopo la spaccatura sulla cittadinanza onoraria al X Reggimento genio guastatori, passata con il voto determinante della Casa delle libertà e quello contrario di Rifondazione, Comunisti italiani, Verdi.

«Il caso è chiuso. Già da lunedì sera», ha detto ieri il sindaco lasciando Palazzo comunale. Corada esclude, come aveva già fatto durante il suo intervento in consiglio comunale, possibili crisi di giunta ma la tempesta continua a imperversare su più fronti. Cominciando da quello tra Rifondazione e Pizzetti, segretario regionale dei Ds: «La vicenda della Col di Lana - dice il giorno dopo lo strappo Claudio Turati, coordinatore cittadino di Rifondazione - è nata male ed è stata gestita peggio. Corada aveva tentato un approccio più morbido ma il cardinal Richelieu (Pizzetti, ndr) ha voluto forzare la mano», affermando che sarebbe stata «un’ingiustizia» non citare nelle motivazioni del riconoscimento le missioni all’estero del X, compreso l’Iraq. «A volte Pizzetti - continua Turati - ci prende, a volte fa la frittata, come in quest’occasione». Se l’irritazione nel Prc è palpabile, la sinistra interna del partito è scatenata: «Al congresso provinciale - annuncia il suo coordinatore nazionale Francesco Ricci - proporremo un ordine del giorno per deliberare l’uscita del partito dalle giunte. Convinti che, dopo il caso della Col di Lana, una simile scelta potrà godere di un vasto sostegno tra i militanti, anche da parte di quei compagni che qualche mese fa hanno accettato la favola della ‘svolta a sinistra’ delle giunte uliviste». Ma Turati replica che il voto di lunedì «non ha una valenza tale da mettere in discussione le alleanze». Il secondo fronte caldo ha per protagonisti Comunisti italiani e Ds. Botta e risposta tra il segretario dei primi, Pierangelo Ongari, e dei secondi, Pier Attilio Superti. Al centro le critiche di Ongari, a margine del consiglio comunale, agli esponenti della Quercia, «nessuno dei quali ha preso posizione contro la guerra». Superti: «Ongari mi ha assicurato di non aver pronunciato quelle parole». Ongari: «Le ho dette in un momento di amarezza, era un riflessione ad alta voce. Dai Ds mi aspettavo un voto di coscienza e che qualcuno dai loro banchi si alzasse per una dichiarazione». Superti: «Una cavolata, mi stupisce arrivi da Ongari». Si parla di un contrasto nei Comunisti italiani tra l’assessore Daniela Polenghi, sostenitrice di una linea più soft sulla Col di Lana, e il consigliere comunale Piergiorgio Bergonzi, che ha votato contro il riconoscimento. Tornando a Ongari e Superti, concordano sul considerare chiuso il caso. La pensa così anche Giuseppe Ceraso, capogruppo della Margherita, il tessitore che ha messo d’accordo Ulivo e centrodestra: «Non ci saranno contraccolpi sulla giunta. È stato ottenuto il risultato più importante: la cittadinanza onoraria al X». Soddisfatto anche il segretario provnciale della Margherita, Francesco Spotti: «Uno: l’asse riformista del centrosinistra ha tenuto. Due: non c’è stata nessuna lacerazione, al momento del voto, nel partito».