Mitt. Associazione Culturale Papillon-Rebibbia onlus. www.papillonrebibbia.org
Sede
di Lavoro, via Raoul Chiodelli 103/105
Roma.
Tel.
0622440680 –Cell.
3343640722 - 3280213759.
A TUTTI I
CITTADINI DEL MUNICIPIO VIII
L’IMPEGNO DEGLI EX DETENUTI NELLE PERIFERIE E
Gentili Signori,
perdonateci se interveniamo in questa giornata anche senza essere stati invitati.
La nostra è una semplice associazione di circa settemila iscritti che hanno tutti la caratteristica di essere detenuti ed ex detenuti, la stragrande maggioranza dei quali provengono proprio da quelle grandi periferie urbane dove si concentrano in un mix micidiale la precarietà, l’emarginazione, la tossicodipendenza, l’illegalità e l’incultura.
Ma oggi non siamo qui per parlarvi dei Governi degli ultimi 16 anni, sempre servili verso i potenti e cinici e arroganti verso gli “ultimi tra gli ultimi”. Governi che hanno sempre utilizzato demagogicamente il sacrosanto diritto alla sicurezza quotidiana dei Cittadini per evitare di mettere mano a quei provvedimenti di urgenza come l’amnistia e l’indulto che dovrebbero essere il presupposto di una serie di riforme che portino finalmente l’Italia a rispettare il dettato costituzionale che vuole la pena finalizzata alla rieducazione e alla risocializzazione.
Da ormai dieci anni
Ciò di cui
vogliamo invece parlarvi brevemente oggi sono la bella Biblioteca ed il Centro
di iniziative socio/culturali che stiamo costruendo proprio al confine tra la
parte vecchia e la parte nuova del quartiere Ponte di Nona (in via Raoul
Chiodelli 103-105) una zona del Municipio VIII dove è particolarmente avvertita l’esigenza di sicurezza dei
Cittadini. Uno spazio che è stato possibile individuare con l’aiuto di alcune
ragazze e ragazzi di Torbellamonaca e che ci è stato assegnato grazie alla
sensibilità e all’impegno dell’Assessore al Patrimonio del Comune di Roma
Claudio Minelli e del suo staff.
Questa nostra iniziativa è la dimostrazione pratica che
l’impegno dei detenuti nelle attività culturali e formative non deve servire
per misurare e vantare il loro grado di “addomesticamento”, bensì per creare un
ponte verso i Cittadini, ed in particolare verso quelli che oltre ai tanti
problemi quotidiani del lavoro, della casa, della pensione, ecc., vivono anche
la quotidiana paura di essere vittima di un reato.
La biblioteca che stiamo
costruendo non sarà una biblioteca “sul carcere”, bensì una normalissima
Biblioteca, gestita anche da detenuti ed ex detenuti che hanno acquisito le competenze
professionali necessarie, e la cui particolarità sarà soltanto il fatto di
essere davvero ricca di iniziative culturali in ogni campo (dai libri,
ovviamente, alla musica per i bambini e gli adolescenti, al cinema, al ballo
per gli anziani, ecc.) diventando pian piano un vero e proprio Centro di
iniziative socio/culturali che sia un punto di riferimento per i giovani e i
meno giovani di quel quartiere. Per completezza di informazione, occorre
soltanto aggiungere che il Polo Bibliotecario dell’Università
Questo è quanto stiamo
costruendo ed è facile capire che in questa nostra iniziativa ci sono un
insieme di fattori positivi che vanno dall’impegno culturale, formativo e
lavorativo degli ex detenuti (condizioni indispensabili per il loro
reinserimento sociale) fino alla creazione di spazi socio/culturali che
permettano una reale partecipazione dei Cittadini di ogni età alla vita dei
loro quartieri.
Epperò, sembra che non tutti gli Assessori competenti riescano a comprendere bene la portata di questa esperienza, o addirittura sembrano provare fastidio per il fatto che un’Associazione di “ultimi tra gli ultimi” abbia saputo crearla dal niente e con l’aiuto di tanti Cittadini.
Fatto sta che, ad esempio, l’Assessore al Bilancio della Regione Lazio, Luigi Nieri, dopo aver più volte garantito (anche pubblicamente) il suo sostegno a questa esperienza, sta assumendo ormai un atteggiamento che somiglia molto a quello del ricco negoziante che porge l’elemosina ai mendicanti, con l’obiettivo di farli spostare dalla vetrina del suo negozio e magari mandarli a mendicare davanti a quella di un suo concorrente.
Noi non sappiamo qual è la vera ragione di un atteggiamento così stupido.
Forse sarà che ormai questo Assessore è abituato ad essere circondato da “professionisti del disagio sociale” che sono tanto abili nel fare i servili portaborse e nel costruirsi le loro carriere personali, per quanto sono incapaci di creare qualcosa che abbia una reale, concreta, utilità sociale per i Cittadini, ed in particolare per i più svantaggiati. O forse con gli anni e con la carriera si è talmente “intorbidito” da aver paura che il nostro diventi un precedente per moltiplicare esperienze simili di detenuti ed ex detenuti in ogni estrema periferia, senza dover passare sotto la gogna delle “tutele” di questo o quel partito. O più semplicemente ritiene che le varie tabelle del Bilancio vadano usate come “semina elettorale” e nient’altro lo interessa.
Complimenti, Signor Assessore Luigi Nieri, davvero complimenti! Chissà cosa ne pensano quelle tante donne e quei tanti uomini del suo stesso partito che ogni giorno si battono a difesa dei Diritti e della Dignità della povera gente?!
Ad ogni modo, con
questa lettera aperta noi poniamo a tutte le Istituzioni locali un semplice
problema: questo nostro esperimento, che non ha precedenti in alcun paese
europeo, deve morire o può sperare di vivere e continuare a svilupparsi grazie anche al vostro impegno?
La nostra Associazione
è abituata ad affrontare ostacoli di tutti i tipi e a ricevere umiliazioni e
mortificazioni. Nessuno deve però illudersi che assisteremo in silenzio al
tentativo di uccidere un’esperienza così bella ed utile come quella della
Biblioteca e del Centro di iniziative socio /culturali del “Casale Ponte di
Nona”.
Roma lì, 25/02/2006 PAPILLON