Associazione marxista rivoluzionaria
PROGETTO COMUNISTA
sinistra del PRC
http://www.progettocomunista.it;
indirizzi di posta elettronica: Associazione (amr@progettocomunista.it);
newsletter nazionale (informa@progettocomunista.it);
La informiamo, ai sensi Decreto legislativo del 30 giugno 2003, n.
196, che il Suo indirizzo e-mail è stato da noi reperito attraverso fonti
di pubblico dominio e attraverso un messaggio ricevuto da noi o da membri della
nostra Associazione. Se non siete
interessati a ricevere informazioni, materiali e documenti
sull’attività e le posizioni politiche dell’AMR Progetto Comunista – Sinistra
del PRC, La preghiamo di
segnalarcelo spendendoci un mail, avendo cura di
precisare l’indirizzo che vuole venga rimosso dalla lista. Grazie.
Per mantenere una opposizione di
classe e comunista
ad ogni governo della borghesia
APRIAMO IL PROCESSO
COSTITUTIVO DEL
PARTITO COMUNISTA DEI
LAVORATORI
Col voto di fiducia al governo Prodi e l’ingresso in tale
governo si conclude l’esperienza storica del PRC quale forza d’opposizione e si
rende necessario per i comunisti un nuovo cammino politico.
Il PRC nacque quindici anni fa come “cuore dell’opposizione”
contro la deriva governativa del PDS, contro la nascente Europa di Maastricht,
contro l’alternanza del bipolarismo maggioritario, contro la concertazione del
luglio 92-93. Per questo raccolse le energie e le speranze di un vasto settore
di lavoratori e di giovani alla ricerca di un’altra sinistra, finalmente
coerente, finalmente alternativa alle classi dirigenti del paese.
Ma questa domanda è stata privata sistematicamente di un
progetto anticapitalistico di riferimento lungo una infinita altalena di svolte
e controsvolte che ha depresso e demotivato potenzialità enormi.
Oggi, 15 anni dopo, il PRC ha concluso la sua parabola
entrando in un governo che nega alla radice tutte le ragioni sociali che il
partito ha raccolto e tutte le sue bandiere fondative: un governo guidato dai
massimi tutori dell’Europa di Maastricht, basato su un organica coalizione di
alternanza ,fondato su un programma di concertazione e di “alleanza leale con
gli Stati Uniti”. Un governo sostenuto dai vertici della Confindustria e dalle
principali banche del paese. Un governo che si presenta, non a caso, col
biglietto da visita di una nuova manovra economica di sacrifici, di un ennesimo rifinanziamento
delle missioni militari, a partire dall’Afghanistan .e dell'adesione alla
politica UE di boicottaggio contro l'ANP
e il popolo palestinese.
Il coinvolgimento del PRC e di tutte le sinistre in questo
governo avrà l’unica funzione di coprire quella politica agli occhi dei
lavoratori e delle masse popolari , privandole di ogni riferimento di
opposizione. La presidenza della Camera a Bertinotti è la premiazione onorifica
di questa capitolazione alla borghesia italiana.
Abbiamo cercato a lungo, con tutte le nostre forze, di
scongiurare quest’esito. Lungo tutta la storia del PRC ci siamo battuti per
affermare nel partito una prospettiva coerentemente anticapitalistica che fondasse
il carattere strategico dell’opposizione ai governi delle classi dominanti. E
in questo quadro abbiamo difeso il partito e il suo ruolo di opposizione dalle
scissioni filogovernative di sue minoranze dirigenti, prima di Crucianelli, poi
di Cossutta. Oggi è la maggioranza dirigente del PRC a imporre la scissione
governativa del partito dalle sue ragioni e radici.
Fino all’ultimo momento utile ci siamo battuti, nel Partito,
per sbarrare il passo a questa corsa governista, per tenere aperta la via di
una inversione di marcia: chiedendo una verifica democratica interna sul
programma dell’Unione, prima e dopo la campagna elettorale; facendo appello
all’insieme delle minoranze, rappresentative del 41% del partito, per una
battaglia comune alternativa alla maggioranza governativa del PRC, in
opposizione all’ingresso al governo.
Ma tutti gli appelli sono caduti nel vuoto. La maggioranza
ha imposto il fatto compiuto dell’ingresso al governo su un programma sottratto
ad ogni verifica, sia del partito che dei movimenti. I gruppi dirigenti delle
minoranze hanno dismesso o profondamente
attenuato ogni opposizione interna proprio nel momento in cui la maggioranza
realizzava la politica contro cui si era si era battuto il 41% del partito;
sino all’incredibile sostegno alla maggioranza bertinottiana sul
rifinanziamento della missione militare in Afganistan.
Ora è giunto il momento di un assunzione di responsabilità,
in coerenza con tutto il nostro percorso. Così come siamo stati leali, sino
all’ultimo, verso un partito di opposizione, non seguiremo la sua trasmutazione
di governo. Abbiamo detto al Congresso di Venezia che una opposizione di classe
e comunista è irrinunciabile in Italia: dunque non vi rinunceremo. Non ci
faremo corresponsabili di un passaggio di campo di tutte le sinistre nel
governo della grande industria e delle grandi banche. Non collaboreremo a
privare le lotte dei lavoratori e dei giovani di un proprio punto di
riferimento politico autonomo come vorrebbero le classi dirigenti del paese.
Non ci rassegneremo a lasciare pericolosamente a Berlusconi il
monopolio dell’opposizione , di stampo populista. In ogni caso non baratteremo
i nostri principi , la difesa dei lavoratori, la rifondazione comunista con la
negoziazione di cariche e di ruoli. Perché l’unica ragione del nostro impegno
politico è la difesa delle classi subalterne
e la lotta per una prospettiva socialista.
Per tutto questo dichiariamo oggi le nostre dimissioni dal
partito e dai suoi organismi dirigenti e facciamo appello a tutti i sinceri comunisti,
ovunque collocati, per intraprendere insieme una nuova prospettiva politica: la
prospettiva della costruzione di un Partito Comunista dei Lavoratori. Di un
partito di opposizione alle classi dominanti e al loro governo, impegnato nelle
lotte e nei movimenti. Di un Partito che lotta per l’autonomia del movimento
operaio e di tutti i movimenti di lotta dalle coalizioni borghesi di
alternanza: a favore di un polo autonomo di classe e anticapitalistico. Di un partito che lavora a ricondurre ogni
conflitto e rivendicazione immediata ad una prospettiva di alternativa di
società e di potere, su scala nazionale ed internazionale.
E’ necessario rilanciare un’opposizione sociale di
massa nel paese, che unifichi in una
grande vertenza generale la rivendicazione
di un forte recupero salariale,
dell’abolizione delle leggi di precarizzazione del lavoro, del salario sociale
ai disoccupati, della nazionalizzazione sotto controllo operaio delle industrie
in crisi o che licenziano. E' necessaria una opposizione radicale che sostenga
senza riserve le lotte popolari contro le grandi opere, come
Lo insegnano la lotta a oltranza dei lavoratori di Melfi
nella primavera del 2004 strettamente legata nella sua radicalità e nei suoi
protagonismi alla lotta delle masse della basilicata contro il progetto del
sito di deposito radiottivo di Scanzano, così come la recente rivolta sociale dei giovani e dei
lavoratori francesi e la loro vittoria.: solo una autentica esplosione sociale
può strappare risultati e conquiste. Solo sul terreno della lotta di classe è
possibile riaprire il varco di una alternativa anticapitalistica.
E una alternativa è tale solo se mette in discussione le
basi stesse della società capitalistica.
In Italia le classi
dominanti, la grande industria, le grandi banche sono protagoniste di un
autentico saccheggio del paese e delle sue risorse. Attraverso il ladrocinio su
salari, pensioni, servizi, sanità, istruzione. Attraverso la privatizzazione di
tutti i gangli strategici dell’economia. Attraverso la roulette di scalate e speculazioni finanziarie ai danni di lavoratori, consumatori, piccoli
risparmiatori.
Un’alternativa è tale se mette fine a questo scempio. E’
tale se nazionalizza la grande industria, le grandi banche sotto il controllo
dei lavoratori e delle masse popolari. E’ tale se riorganizza la società su
basi nuove, assicurando le leve del potere ai lavoratori e alle lavoratrici,
alla loro organizzazione alla loro forza.
Collegare le lotte di ogni giorno a questa prospettiva è la
ragione fondante del Partito Comunista dei Lavoratori. Ricondurre questa lotta
alla prospettiva socialista internazionale, a partire dallo sviluppo di una
organizzazione rivoluzionaria
internazionale dei lavoratori, è suo
compito centrale.
Diamo dunque avvio al Movimento Costitutivo di tale Partito,
rivolgendoci nel modo più aperto a tutti i compagni e le compagne, ovunque
collocati, disponibili a convergere in questa impresa. Ci rivolgiamo ai tanti/e compagni/e del PRC
che, al di là delle diverse collocazioni congressuali, si sono battuti contro
la svolta governativa del partito. Ci rivolgiamo ai tanti compagni/e che hanno
abbandonato il PRC negli anni e nei mesi passati, in reazione alla deriva del
partito. Ci rivolgiamo ai tanti compagni/e che non hanno mai militato nel PRC,
ma che sono attivi nelle lotte e nel movimento, nel sindacalismo di classe, e
che sentono l’esigenza di una sinistra anticapitalista di opposizione. Ci
rivolgiamo ai compagni/e comunisti/e che oggi militano in altri partiti o
piccole formazioni e che avvertono la necessità di superare i limiti delle
proprie esperienze e di contrastare la dispersione delle forze, a favore di una
ricomposizione unitaria, su basi politiche e programmatiche chiare.
A tutti questi compagni/e, nel profondo rispetto della loro
storia, diciamo: costruiamo insieme un nuovo cammino. Alla costituente di una
sezione italiana della Sinistra Europea nel segno della rifondazione di una
socialdemocrazia di governo contrapponiamo insieme il movimento costitutivo di
una nuova forza comunista di opposizione, sulle basi del marxismo
rivoluzionario. Di una forza che stia, fino in fondo, dalla parte dei
lavoratori e degli sfruttati.
Marco Ferrando
(Direzione naz Prc)
Franco Grisolia
(Direzione naz Prc)
Ivana Aglietti
(Comitato Politico naz Prc)
Tiziano Bagarolo
(Comitato Politico naz Prc)
Vito Bisceglie
(Comitato Politico naz Prc)
Letizia Mancusi
(Comitato Politico naz Prc)
Michele Terra
(Comitato Politico naz Prc)
La manifestazione di
presentazione nazionale del movimento costitutivo del nuovo partito si terrà:
DOMENICA
18 GIUGNO
Dalle
h 9 alle h 14
Nella
sala del Cinema Barberini
piazza
Barberini - ROMA
Piazza Barberini si trova a meno di
un chilometro dalla stazione Termini, poco oltre Piazza Esedra, punto di
partenza delle grandi manifestazioni politiche. E' servita dal metrò Barberini.
Per adesioni all’appello,
informazioni e comunicazioni della partecipazione all’incontro del 18 giugno
potete scrivere a amr@progettocomunista.it.