Coerentemente con quanto fatto in sede di DN esprimo il mio voto di
astensione sulla proposta . Non ne condivido infatti diversi aspetti. In
particolare la riconferma in blocco, con deroga, dei parlamentari uscenti
(su cui ho già votato contro nella votazione specifica) e la scarsa
rappresentanza delle minoranze , e in questo quadro in particolare di Progetto
Comunista.
D’altro canto prendiamo atto che nei confronti della storica corrente
di opposizione di sinistra è venuta a cadere una preclusione fino
ad oggi rigida e soprattutto cogliamo il fatto che è stato respinto
l’assurdo tentativo di contrapporre alla candidatura di Marco Ferrando,
ritenuta logica e naturale dalla stragrande maggioranza dei compagni di
Progetto (come espresso qui da un testo di sostegno sottoscritto dal 70%
dei delegati della III mozione allo scorso congresso di Venezia, dall’80%
dei componenti di Progetto nei comitati regionali e dal 90% di quelli dei
comitati federali delle grandi città) di quella di un altro compagno,
espressione di un gruppo di vertice che rappresenta nella nostra
area congressuale solo una piccola minoranza. Grottesco poi il tentativo
di presentare tutto ciò sotto una luce politica di “sinistra”, quando
questi compagni fino a pochi giorni fa hanno fatto una pressante richiesta
alla segreteria nazionale, senza il minimo coinvolgimento dell’area di
Progetto, di inserimento del loro candidato al posto del compagno Ferrando,
senza alcuna specificità politica particolare. E’ triste che compagni
con cui si è lavorato per anni scendano per interessi di gruppo
all’utilizzo di tali metodi, ma non è purtroppo la prima volta nella
storia del movimento operaio. Per questo la difesa della democrazia rispetto
a Progetto rappresenta la difesa della democrazia per tutto il partito.